A chi è rivolto
Il diritto all'assegno, nei casi di parto, adozione o affidamento preadottivo, spetta a cittadini residenti italiani, comunitari o stranieri in possesso di titolo di soggiorno (per la specifica della tipologia di permesso di soggiorno utile per la concessione del beneficio è necessario rivolgersi al proprio Comune di residenza). In particolare, le apolidi e le cittadine di Paesi Terzi, devono avere i seguenti requisiti:
- titolari del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- familiari di cittadini dell'Unione europea o di cittadini stranieri titolari del diritto di soggiorno di lungo periodo o permanente;
- titolari di permesso di soggiorno in qualità di rifugiati politici (o superstiti di rifugiati politici);
- titolari di protezione sussidiaria;
- cittadine/lavoratrici o familiari/superstiti di cittadino/lavoratore con nazionalità marocchina, tunisina, algerina o turca;
- titolari del permesso unico per lavoro o con autorizzazione al lavoro o familiari di titolare di permesso unico per lavoro o con autorizzazione al lavoro ad eccezione delle categorie escluse dal D. Lgs. 40/2014;
- che abbiano soggiornato legalmente in almeno 2 Stati membri dell'Unione europea o siano familiari o superstiti di persona che abbia soggiornato legalmente in almeno 2 Stati membri dell'Unione europea.
L'assegno spetta solo entro determinati limiti di reddito.
Per ulteriori informazioni a riguardo si rimanda al sito web
www.inps.it.
Descrizione
L'assegno di maternità di base, detto anche "assegno di maternità dei Comuni", è una prestazione assistenziale concessa dai Comuni e pagata dall'INPS ai sensi dellarticolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 51.
Si tratta di un beneficio economico a favore delle madri disoccupate al momento della nascita o dellingresso in famiglia del bambino sotto i 6 anni di età, quindi prive del trattamento previdenziale dellindennità di maternità o che beneficiano di una indennità di importo inferiore a quello dellassegno.
L'assegno non è cumulabile con altri trattamenti previdenziali, tranne se si ha diritto a percepire dal Comune la quota differenziale. È comunque compatibile con lAssegno Unico Universale.
La Circolare INPS dell8 marzo 2022 n. 26 ricorda che dal 1° marzo 2022 è stato abrogato larticolo 65, della Legge 23 dicembre 1998 n. 448 che istitutiva lAssegno per il Nucleo Familiare concesso dai Comuni.
Come fare
La domanda si presenta entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall'effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo.
La domanda deve essere presentata al Comune di residenza, al quale compete la verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la concessione della prestazione (articoli 17 e seguenti del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2000).
Generalmente alla domanda vanno allegati:
- la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e la certificazione ISEE delle condizioni economiche del proprio nucleo familiare;
- Copia del documento d’identità;
- (eventuale) Copia del titolo di soggiorno/titolo di viaggio;
- (eventuale) Decreto di adozione senza affidamento o di affidamento preadottivo.
Il Comune provvederà a inviare all’INPS la domanda di assegno.
Cosa serve
La domanda (sotto allegata) e la documentazione sopra specificata.
Cosa si ottiene
Tempi e scadenze
La pratica verrà evasa entro 30 giornidall'ufficio competente e il contributo verrà accreditato, direttamente dall'INPS, sul conto corrente o sul libretto postale con codice IBAN intestato o cointestato alla mamma. L'assegno non costituisce un reddito ai fini fiscali e previdenziali
Quanto costa
Accedi al servizio
Il servizio è disponibile nella sede dell'ufficio
Condizioni di servizio
Documenti allegati
Contatti
Argomenti:Pagina aggiornata il 16/05/2024